Flautissimo Teatro : Allegro teatrale di Francesco Piccolo Con Valerio Aprea (27 novembre)

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Musiche di: Alessandro Chimienti, chitarra – Daniele Leucci, percussioni – Renato Vecchio, flauti

GIOVEDI 27 NOVEMBRE 2014 – ore 21- TEATRO STUDIO GIANNI BORGNA , Allegro teatrale di Francesco Piccolo Con Valerio Apre. Nell’ambito di FLAUTISSIMO TEATRO

Spettacolo-reading musicato dal vivo su testi di uno dei più affermati scrittori e sceneggiatori italiani.

Istantanee di esistenza quotidiana, lampi di condivisione, segreta osservazione dell’infinitesimale, per una, non solo, comica, perlustrazione nell’intimo di ognuno di noi.

Quando ero piccolo, e andavo a scuola insieme a mio fratello, mia madre mi diceva di tenerlo per mano, e questo mi sembrava giusto e anche responsabile. Quello che non capivo è perché mi diceva sempre: ‘mi raccomando, quando passate per quella strada dove non c’è il marciapiede, mettiti sempre tu dal lato della strada, dove passano le automobili’. Io lo facevo, e lo facevo con diligenza, ma ero molto dispiaciuto. Per me significava: ‘io spero che nessuna auto vi butti sotto, ma se proprio dovesse succedere, preferisco che muoia tu piuttosto che lui’.”

Con queste parole, folgoranti, un pomeriggio di qualche anno fa, in libreria, Valerio Aprea conosceva Francesco Piccolo. Era l’inizio del racconto ‘Dal lato della strada’, che apriva la raccolta ‘Storie di primogeniti e figli unici’, edita da Feltrinelli, e recentemente ripubblicata da Einaudi.

Con le stesse parole, e con lo stesso racconto, inizia questo reading tutto dedicato a testi proprio di Francesco Piccolo, col quale l’attore, da quel pomeriggio, ha avviato una collaborazione che si è andata consolidando nel tempo, da una prima serie di letture, fino a “Momenti di trascurabile felicità” (2008) la versione teatrale del grande successo editoriale, pubblicato sempre da Einaudi.

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Questa nuova messa in scena vuole essere occasione, da un lato, per proporre testi che sin qui avevano avuto poco o nessuno spazio ‘scenico’, e dall’altro per accorpare comunque quel genere di pezzi che, più tipicamente alla maniera dell’autore, coniughino comicità e narrazione, gusto per il dettaglio, ma anche per il racconto.

Si va, allora, dal dilemma del bambino indeciso se disubbidire ai genitori, o rischiare la vita per proteggere il fratello più piccolo nell’andare a scuola (“Dal lato della strada”), al piacere sottile della ‘vacanza senza vacanza’ passando l’estate a Roma, molto probabilmente in dolce compagnia, per poi tornare ‘a Roma com’era prima e come sarà dopo’ (“Più baci del necessario”); dall’ostinazione di un padre nel considerare qualsiasi cosa non in sintonia col proprio pensiero come una cosa comunista (“Il comunismo”), al curioso viaggio che una bottiglia di vino si trova ad intraprendere attraverso le case e i quartieri di Roma, per via di quello strano meccanismo che porta alcune bottiglie ad essere riciclate di cena in cena, di festa in festa, anziché stappate e bevute (“La mia bottiglia di vino”).

Il tutto, accompagnato dalla musica, eseguita dal vivo, di Alessandro Chimienti alla chitarra, Daniele Leucci alle percussioni, e Renato Vecchio ai flauti: tutti membri storici della band di Alessandro Mannarino.

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