L’altro di me : Capitolo 1

cerchioNon aveva saputo resistere. 30 anni appena compiuti, sposato da 10 e  un lavoro precario alle spalle da poco concluso. Questo il breve identikit di Filippo ragazzo modello, cresciuto (fin troppo) al margine di un’idea totalizzante: essere felicemente libero dalla schiavitù mentale, tipica di chi è disoccupato ma nonostante ciò si sente capace.

Insieme a sua moglie Marisa, viveva in una frazione di Milano incastonata lungo i Navigli.

Marisa,  spesso lo osservava di nascosto e non potendo fare a meno di spendersi per aiutarlo continuava a  pubblicare annunci su annunci  in tutti gli spazi pubblicitari disponibili. Oramai le mancava di trascriverli sulla carta igenica.   Non c’era amica che non sapeva che Filippo fosse un impiegato modello, disponibile a lavorare in team e sotto stress e rigorosamente “patente munito”, idoneo a trasportare qualsiasi tipo di veicolo a motore, all’occorrenza anche subacqueo. Quale fosse la sua reale mansione non era dato saperlo. Del resto Filippo era un  ragazzo tutto fare e se non sapeva fare l’importante era buttarsi nella mischia  per imparare.

Marisa sapeva che il passa parola era importante e, un giorno, decise di recarsi dalla sua commare Evelina Riccoboni, la pettegola di Robecco, luogo di nascita di sua madre e suo padre. Evelina era rimasta in contatto con la sua grande amica di scuola, Angelina Cacciapuoti, altra grande pettegola, che viveva a Cascinazza ed era stata fidanzata per lungo tempo con Felice Belvedere, ingegnere meccanico, originario di  Cascina Tangola che viveva, da tempo, a Trier in Renania (Germania).

Angelina non aveva mai perso i contatti con Felice e appresa la notizia da Evelina che Marisa la sua figlioccia, stava cercando un posto di lavoro per suo marito Filippo decise di riprendere i contatti con Felice, da troppo tempo interrotti.  Felice prima di partire per Trier aveva pregato Angelina di contattarlo in caso di necessità, perché anche se la relazione tra di loro non aveva funzionato Felice continuava ad esserne perdutamente innamorato e avrebbe dato la vita per accontentarla.

Come per incanto, grazie a internet, il Ticino si  unì idealmente al Reno e furono un tutt’uno tant’è che Filippo, nell’arco di tre ore, ricevette ben 10 indirizzi di riferimento ai quali poter mandare il suo Curriculum Vitae… sia verso l’Italia che verso l’estero.

La risposta stupefatta di Filippo non si fece attendere e ben consapevole che, a ciascun contatto, avrebbe dovuto mandare il suo CV adattato alla bisogna, passò tutta la notte a scrivere e a ripassare le lingue. Ne conosceva all’incirca cinque, anche se ne parlava bene soltanto tre: l’Italiano, il Francese ed il Tedesco. Sull’Inglese aveva avuto un blocco ai tempi della sua infanzia. I suoi amici erano soliti prenderlo in giro per la sua pronuncia e per tale ragione, pur riuscendo a comprenderlo, aveva deciso  di non parlarlo più.

La mattina successiva, aprendo la posta, Filippo non potè non rimanere di stucco.
La sua vita stava per cambiare per sempre anche se mai avrebbe mai immaginato come.

continua...

[Gioeco]

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