VALENTINA! UN VIOLONCELLO A FUMETTI : ENRICO DINDO E I SOLISTI DI PAVIA – 21 dicembre TEATRO FRASCHINI di PAVIA

336161EB-1110-4A59-8C8B-696141627BBD

Dopo il grande successo recentemente ottenuto alla Salle Gaveau di Parigi, Enrico Dindo e I Solisti di Pavia tornano in sede, al Teatro Fraschini, domenica 21 dicembre alle ore 21,00 per celebrare il loro 13° compleanno con un concerto davvero speciale in cui la grande musica delle composizioni di J. A. Bosso si coniuga con l’arte fumettistica e con l’opera di uno dei suoi massimi esponenti, Guido Crepax.

La figura femminile più celebre del fumetto italiano, Valentina (creata da Guido Crepax nel 1965) incrocia l’antico violoncello (costruito dal liutaio Pietro Giacomo Rogeri nel 1717) appartenuto al padre di Guido, Gilberto Crepax, e attualmente inseparabile compagno di Enrico Dindo.  Il Teatro Fraschini ospiterà infatti, in collaborazione con l’Archivio Crepax, illustrazioni in cui lo strumento è protagonista delle oniriche vicende della fotografa e inconsueta eroina.

Quest’originalissimo progetto musicale ha quindi come protagonista il violoncello appartenuto a Gilberto Crepax, come musa ispiratrice Valentina, e nasce da un fortunato incontro tra il violoncellista Enrico Dindo (Direttore artistico de I Solisti di Pavia), lo stimato compositore e violoncellista argentino Jorge Bosso e l’Archivio Crepax, costituito nel 2003 dalla moglie e dai figli di Guido Crepax a seguito della sua scomparsa.

Il progetto parte da diversi presupposti: in primo luogo la centralità del violoncello che unisce Enrico Dindo e la famiglia Crepax per il loro legame “affettivo” con lo strumento appartenuto al nonno paterno, la collaudata collaborazione artistica tra Enrico Dindo e Jorge Bosso, la volontà di quest’ultimo di cimentarsi in un progetto musicale ispirato a una storia a fumetti, la musicalità insita nelle storie di Crepax che legava la familiarità per la musica classica ad una personale passione per il jazz, la disponibilità e la curiosità degli eredi Crepax che con il loro Archivio hanno realizzato alcune mostre di grande impatto scenografico e partecipato a diversi progetti in ambito teatrale e musicale, la versatilità della Fondazione I Solisti di Pavia e la ricchezza culturale della città di Pavia con il suo prestigioso Teatro Fraschini.

Di seguito, dalle stesse parole del compositore, alcune note sulla parte musicale: “Ogni volta che comincio a lavorare a una composizione, trascorre sempre un po’ di tempo prima che riesca a tradurre in suoni questa nuova esperienza. Il risultato finale è il frutto di un’assimilazione, cui segue un’elaborazione che sfocia infine nella proposta di un proprio punto di vista. Nel caso specifico di Valentina, ci troviamo di fronte a un personaggio quasi in carne e ossa, peculiare, singolare. Non ho cercato di rappresentare in musica le sue caratteristiche, la sua indole, ma ho preferito lasciare che l’immaginazione attingesse direttamente dalla penna/inchiostro del suo creatore. Il concetto dell’intera composizione è racchiuso in una sequenza d’intenti: intento di geometrie sonore e intento di collocare la figura di Valentina creando per lei un utopos, un luogo non luogo. Uno spazio non spazio neutro dove sospendere lo stadio di consapevolezza”.  Jorge Bosso

Prima del concerto ci sarà una breve introduzione di Antonio Crepax sulla particolare genesi di questo progetto musicale  e sulla vicenda del violoncello appartenuto a Gilberto Crepax.

La sala del Teatro sarà caratterizzata da una scenografia realizzata da Archivio Crepax con sagome ed elementi scenici che occuperanno il palcoscenico e si mescoleranno al pubblico in sala, ricostruendo, come già in occasione delle numerose esposizioni dedicate all’opera dell’Artista (l’ultima delle quali al Palazzo Reale di Milano), il “mondo di Crepax”. Immagini dalle storie di Valentina e fotografie tratte dall’album della famiglia Crepax, saranno proiettate sullo schermo, coinvolgendo il pubblico nell’atmosfera in cui tale progetto musicale si è generato.

A chiusura del concerto il pubblico potrà visitare nella Sala del Ridotto del Teatro l’esposizione di alcune delle tavole a fumetti a cui Jorge Bosso si è ispirato per comporre la musica.

Per l’occasione la famiglia Crepax sarà a disposizione del pubblico per una visita guidata all’esposizione.

PI01

ENRICO DINDO violoncello
I SOLISTI DI PAVIA archi

J.A. BOSSO musiche

 

Cinque Miniature e un Gioco

My Lady is a Tramp – solo cello, 2 violini, 2 viole, 2 celli – contrabbasso e gli altri tacet
Chinatown, my Chinatown – solo cello, violini I, violini II, celli, contrabbasso – viola tacet
New Orleans Function – solo cello, tutti
Tautology – solo cello, tutti divisi a parti reali
Parigi, O Dada – solo cello, 8 violini e 3 viole a parti reali – celli e contrabbasso tacet
Finale – Il gioco di Filippo e Valentina – solo cello, tutti

Trittico

Parte Prima – Geometrie di Sagome – solo cello, tutti
Parte Seconda – Pietro Giacomo  – solo cello, orchestra tacet
Parte Terza – La Ballata di Pietro Giacomo e Valentina – solo cello, solo viola, tutti

A Pietro Giacomo Rogeri
Concerto per violoncello, trio d’archi obbligato e ensemble d’archi

Parte Prima / Intermezzo / Parte Seconda
Epilogo – Valentina guarda
Tango’s Gedanke
violoncello solo e archi

Bis / My Funny Valentine per voce, violoncello solo e archi (Rodgers-Hart/arr. J. A. Bosso)

La serata è a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili.

Note storiche. A seguito della morte di Gilberto Crepax, acclamato concertista e primo violoncello di Toscanini in diverse compagini orchestrali tra cui quella del Teatro alla Scala, nel 1970 la famiglia Crepax cede al violoncellista svizzero Rocco Filippini il suo prezioso strumento Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti), già appartenuto a Niccolò Paganini. Nel 1974, Guido Crepax, figlio di Gilberto, disegna una storia a fumetti che ha come protagonista Valentina, il personaggio che lo ha reso noto in tutto il mondo, e ruota intorno al violoncello Pietro Giacomo Rogeri (da cui anche il titolo della storia) in omaggio alla memoria del padre e del suo strumento musicale. Nel 2006, lo strumento viene affidato dalla Fondazione Pro Canale a Enrico Dindo, grande e ammirato musicista che tra l’altro ha ricoperto il ruolo di primo violoncello dell’orchestra scaligera che era stato di Gilberto Crepax. Nel 2012, Nicola Crepax, nipote di Gilberto e Guido, ha l’occasione di incontrare Enrico Dindo durante una conferenza a Torino. Tra i due nasce immediata una calda amicizia che sarà premessa per la conoscenza di Dindo con i cugini Caterina, Antonio e Giacomo, eredi di Guido Crepax. Il progetto nasce quindi dall’incontro tra Enrico Dindo, la famiglia di Guido Crepax e Jorge Bosso. Nel 2013, quest’ultimo realizza una composizione originale ispirata alla storia “Pietro Giacomo Rogeri” e al personaggio di Valentina. Legato a Jorge da un’antica amicizia consolidata da diverse collaborazioni artistiche, Enrico Dindo sposa il progetto e propone di metterlo in scena con “I Solisti di Pavia”.

Valentina

Apparsa per la prima volta sulla rivista Linus nel 1965, Valentina è una delle donne del fumetto più note in tutto il mondo: l’unica capace di brillare di luce propria senza bisogno di un protagonista maschile. Per questo, oltre che dagli uomini, per i quali incarna un sogno sensuale elegante e sofisticato, essa è molto apprezzata dalle donne come simbolo di indipendenza, fascino e seduzione. Personaggio simbolo degli anni Sessanta e Settanta, Valentina ha continuato a riflettere modi e mode anche nei decenni successivi. Il suo stile, innovativo e anticipatore, la rende ancora oggi incredibilmente attuale. La complessità del carattere, ricco di sfaccettature e contraddizioni, è una delle chiavi del suo successo, tanto che molte donne hanno finito con l’identificarsi in lei. Guido Crepax si è sempre preoccupato di costruirle intorno un mondo credibile. La data di nascita, la carta d’identità, le relazioni sentimentali, il figlio, il lavoro, la macchina, i vestiti, gli oggetti di casa: tutto è reale, fedele riproduzione di un quotidiano possibile.  Anche i sogni hanno un ruolo importante nel suo mondo, conferendo ulteriore spessore al personaggio e avvicinandolo alla psicologia di una donna reale. Ricche di citazioni prese a prestito da tutte le forme d’arte, le sue storie devono molto al cinema e alla fotografia per l’impostazione della pagina e il ritmo della narrazione. Montaggio, inquadratura, sequenza, stacco, particolare: nei fumetti di Valentina tutto è cinema, tutto è immagine. Grande attenzione viene poi attribuita a dettagli e accessori: diversi punti di vista dai quali ricostruire la scena. Elementi che conferiscono grande attualità e modernità al segno grafico e al personaggio, sempre al passo coi tempi e le mode. Nata da un mito del cinema muto, Louise Brooks, Valentina vive in una realtà caratterizzata da un intrigante mix tra sogno e quotidianità che l’ha fatta sopravvivere al suo Autore, agli anni ’60 e ai decenni successivi. Quasi uno spaccato del costume italiano. Questo ha sempre suscitato grande attenzione da parte dei media ma anche del cinema e della televisione che hanno tratto dalle sue storie il film “Baba Yaga” nel 1973 e l’omonima serie televisiva con Demetra Hampton nel 1989.

Guido Crepax

Nato a Milano nel 1933, Guido Crepax crea la sua prima storia a fumetti a dodici anni. Laureatosi in architettura, preferisce dedicarsi alla grafica pubblicitaria, realizzando campagne per Shell, Campari, Esso, Standa, Rizzoli, Dunlop e successivamente Terital, Iveco, Fuji, Breil e Honda. Nel 1965, grazie alla rivista Linus, torna ai fumetti per creare il personaggio che l’ha reso noto in tutto il mondo: Valentina, una delle poche eroine a fumetti protagoniste, l’unica che sia invecchiata con il suo autore. Meticolose e raffinate sono le sue trasposizioni a fumetti di alcuni classici della letteratura (da Emanuelle all’Histoire d’O, da Justine a Venere in pelliccia, da Dracula a Frankenstein, dal Dottor Jeckyll a Giro di Vite, da Poe a Kafka). Complessivamente ha realizzato oltre 5.000 tavole a fumetti e i suoi libri sono stati pubblicati in circa 200 edizioni nelle principali lingue conosciute. In 40 anni d’attività ha fatto anche centinaia di illustrazioni per giornali, copertine di dischi, complementi d’arredo, la moda e il design. Ha lavorato anche per il teatro e realizzato decine di litografie. Numerose le mostre personali che gli hanno dedicato in Italia e all’estero. Di lui hanno scritto Roland Barthes, Alan Robbe-Grillet, Umberto Eco e molti altri. Inventare giochi da tavolo è stato il suo passatempo. Ci ha lasciati il 31 luglio 2003.

Citazioni musicali: quasi una colonna sonora dei fumetti

Quasi tutte le tavole di Guido Crepax, figlio di Gilberto, primo violoncello nell’orchestra della Scala guidata da Arturo Toscanini, sono nate “a suon di musica”. Il lettore non lo sa, ma forse ha avvertito la presenza di un ritmo, di una tensione emotiva che solo dalla musica può derivare. Quasi una colonna sonora silenziosa. Più volte l’Autore ha svelato nelle citazioni questa sua passione, equamente suddivisa tra jazz e musica classica. Ma disegnare la musica non è facile, con le onde sonore ridotte a complessi geroglifici. Nell’Uomo di Harlem, del 1978, il tentativo è quello di suggerire la colonna sonora più adatta a ciò che sta andando in scena. In questo senso, il jazz è il genere musicale più adatto a dare i tempi dell’azione: un velocissimo Bird gets the worm per commentare un inseguimento o un romantico Lover man per pensare alla donna amata. La presenza o meno del colore aiutano chi legge a distinguere la colonna sonora, nel più congeniale bianco e nero, dalla storia, che in questo caso è a colori. In storie precedenti, tra tutti il beatlesiano Belinda contro i mangiadischi, anche altri generi musicali -il pop e la musica leggera italiana dove lavorava Franco, fratello maggiore di Guido- erano stati chiamati in causa, ma più per un fatto di costume che per una reale adesione. Se il jazz è sicuramente l’ideale per accompagnare l’azione, la musica classica, intrinsecamente legata all’infanzia e alla famiglia dell’autore, viene spesso utilizzata per dare corpo alle emozioni e alla nostalgia. Così, il primo incontro tra Valentina e il giovane violoncellista Bruno è accompagnato dal Quartetto in fa maggiore di Ravel, mentre altri incontri sentimentali sono sottolineati dal trio N°1 di Schubert, dalla quinta sinfonia di Tchaikovsky e da qualche brano dell’opera Lulù di Berg che rimanda ulteriormente alle origini mitiche e cinematografiche del personaggio di Crepax. Musicali sono anche i titoli di alcune storie: da Andante del 1982 a Pietro Giacomo Rogeri del 1972, quest’ultima, dedicata da Guido al padre Gilberto e al suo prezioso strumento. Una storia molto movimentata che ruota intorno allo scambio di due violoncelli, uno dei quali, il Rogeri del titolo, è appartenuto al padre dell’autore.

Archivio Crepax

Costituito nel 2003 dai famigliari di Guido Crepax in seguito alla scomparsa dell’Autore, Archivio Crepax tutela e ripropone il ricco patrimonio di immagini e contenuti frutto del lavoro del creatore della mitica Valentina. Riunendo competenze di design, comunicazione e scenografia, i figli Antonio, Caterina e Giacomo hanno raccolto l’eredità culturale del padre. Performance espositive, nuove edizioni, oggetti di design e progetti multimediali sono sviluppati nel rispetto dell’opera originale, evidenziando la grande attualità delle intuizioni creative dell’Autore.

Tra i tanti eventi ideati e realizzati da Archivio Crepax, talvolta in collaborazione con prestigiose gallerie europee,Dopo la spettacolare mostra “Valentina, la forma del tempo”, tenutasi presso Triennale Bovisa a Milano nel 2008/9, una nuova grande mostra, “Valentina Movie” (Roma, Palazzo Fandango Incontro,), ha ribadito nel 2012 la notorietà del personaggio, cui ha fatto seguito, nel 2013, la grande personale “Guido Crepax, ritratto di un artista” ospitata nella prestigiosa sede del Palazzo Reale di Milano.

Jorge A. Bosso

Jorge A. Bosso Negli ultimi anni ha composto musiche che rimandano sempre di più ad un’idea concettuale, alla ricerca di un pensiero trascendente, metafisico. Risultato di questo percorso sono “Kohelet” per violino solo, cello e coro misto ispirato all’Ecclesiaste,  “Requiem” per coro misto, soprano e cello solo, “Bridges” basato sui Preludi e Fughe op. 87 di Shostakowitch per coro femminile ed ensemble, “Der Frühling der Minnesanger” (Bach – Bosso) per solo violino e coro misto, Moshee per solo cello e 17 archi, “Je Suis Surikov Kazakh Russe” per baritono, solo violino, solo cello, gruppo folkloristico russo, orchestra d’archi, percussioni, coro misto e coro di voci bianche, commissionato dalla città di Krasnoyarsk, e documentato  dalla realizzazione di un cofanetto dvd della prima rappresentazione tenuta nella città siberiana. I suoi lavori sono stati eseguiti  in diversi paesi e città: gran parte della Russia, da Mosca (Conservatorio Tchaikovsky, Sala Bolshoi Hall) a Nizhny Novgorod (Kremlin Hall) e da San Pietroburgo (Sala Bolshoi ) alla Kamchatka;  Austria, da Salisburgo (Mozarteum Summer Academy) a Vienna; Svizzera (Martha Argerich Festival), Israele (Bridges Festival), Inghilterra, Turchia, Croazia, Belgio, Olanda, Spagna, Stati Uniti e Giappone. Durante il 2012 ha realizzato un ciclo radiofonico presso la Svizzera italiana, a Lugano, Alla Ricerca del Tango Perduto, dedicato  alla musica di Buenos Aires. Ha avuto il privilegio di conoscere e collaborare con grandi musicisti: Dora Schwarzberg, Ivry Gitlis, Martha Argerich, Lilya Zilberstein, Stephen Bishop Kovacevic. Alcune di queste collaborazioni sono state pubblicate dalla casa discografica EMI.

La Fondazione Banca del Monte di Lombardia si è fatta promotrice della nascente Orchestra da Camera I Solisti di Pavia sin dal 2001, quando Mstislav Rostropovich ne accettò la Presidenza Onoraria e quando l’Ensemble iniziò a muovere i suoi primi passi in seno al Teatro Fraschini di Pavia. Nel corso degli anni l’Orchestra ha incontrato un significativo apprezzamento a livello italiano ed internazionale e, nel dicembre 2011, costituendosi in “Fondazione I Solisti di Pavia”, è divenuta organismo autonomo, ente strumentale della Fbml. L’orchestra, formata da soli strumenti ad arco, rappresenta una particolare modalità con la quale la Fondazione BML persegue le proprie finalità statutarie: promuovere e valorizzare la cultura musicale quale linguaggio universale capace di favorire l’integrazione, l’incontro e il dialogo tra diverse forme di espressione e di cultura, di crescita e di conoscenza. I Solisti diventano “ambasciatori” attraverso cui far conoscere, in Italia e all’estero, la ricchezza che caratterizza Pavia e il suo territorio, la storia, le tradizioni, il patrimonio artistico che essa stessa conserva, custodisce e svela.

E proprio a Pavia, con la comunità che li ha visti nascere, I Solisti, come ogni anno, festeggeranno il loro compleanno. Quest’anno, però, sarà occasione per regalare alla città un evento speciale: ricerca e sperimentazione saranno le parole chiave della serata dedicata a Valentina. Musica, letteratura, arte si presenteranno al pubblico contaminandosi vicendevolmente in un percorso alla scoperta di un misterioso e quanto mai affascinante destino, ove storie diverse, reali e irreali, cronologicamente e geograficamente distanti, si scopriranno quasi magicamente intrecciate ed indissolubilmente legate ad un unico e medesimo strumento: il violoncello.

Enrico Dindo

Direttore e fondatore de I Solisti di Pavia, Enrico Dindo è un figlio d’arte che inizia a sei anni lo studio del violoncello e che già nel 1997 conquista il Primo Premio al Concorso Rostropovich di Parigi. Lo stesso Rostropovich ha scritto di lui: “… è un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato, possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana”. Dal 1997 svolge un’attività da solista che lo porta ad esibirsi con orchestre prestigiose come la BBC Philharmonic, la Rotterdam Philharmonic, l’Orchestre Nationale de France, l’Orchestre du Capitole de Toulouse, la Filarmonica della Scala, la Filarmonica di San Pietroburgo, l’Orchestra Sinfonica di Stato di São Paulo, la NHK Symphony Orchestra di Tokyo, la Tokyo Symphony, la Toronto Symphony, la Gewandhausorchester e la Chicago Symphony, al fianco di importanti direttori tra i quali Riccardo Chailly, Aldo Ceccato, Gianandrea Noseda, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Yutaka Sado, Paavo Jarvj, Valery Gergev, Yuri Temirkanov, Riccardo Muti e  Mstislav Rostropovich. Nell’autunno 2013 Enrico Dindo si è esibito in una trionfale tournée con la Leipziger Gewandhaus Orchester, diretta da Riccardo Chailly con concerti a Lipsia, Parigi, Londra e Vienna. Tra gli autori che hanno creato musiche a lui dedicate, Giulio Castagnoli (Concerto per violoncello e doppia orchestra), Carlo Boccadoro (L’Astrolabio del mare, per violoncello e pianoforte e Asa Nisi Masa, per violoncello, 2 corni e archi), Carlo Galante (Luna in Acquario, per violoncello e 10 strumenti) e Roberto Molinelli (Twin Legends, per violoncello e archi, Crystalligence, per cellosolo eIconogramma, per cello e orchestra).

Direttore stabile dell’Orchestra da camera “I Solisti di Pavia”, ensemble da lui creato nel 2001, è docente della classe di violoncello presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, presso la Pavia Cello Academy e ai corsi estivi dell’Accademia Tibor Varga di Sion.

Incideper Chandos con cui, nel 2012, ha pubblicato i concerti di Shostakovich con la Danish National Orchestra & Gianandrea Noseda, e per Decca con cui ha registrato l’integrale delle opere per violoncello e pianoforte di Beethoven, le 6 Suites di J.S. Bach oltre che, insieme ai Solisti di Pavia, i concerti per violoncello e archi di CPE Bach, 6 concerti di A. Vivaldi e, recentissimo, ENRICO DINDO & I SOLISTI DI PAVIA recording KAPUSTIN & PIAZZOLLA.

Enrico Dindo è Accademico di Santa Cecilia e suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 affidatogli dalla Fondazione Pro Canale. www.enricodindo.com

I Solisti di Pavia

Nel Giugno 2002 I Solisti hanno realizzato la loro prima tournée internazionale esibendosi a Mosca, San Pietroburgo, Vilnius, sono poi seguiti nel 2004 due importanti appuntamenti a Beirut e ad Algeri e nel 2006 una lunga tournée nei principali teatri del Sud America. Nel 2008 e 2009 hanno inaugurato il “Malta Festival” nella prestigiosa cornice di Palace Cluyard e nel novembre del 2011 hanno debuttato al Teatro alla Scala di Milano e al Teatro dell’Ermitage di San Pietroburgo. La città di Pavia li ha visti spesso esprimersi in cicli monografici autunnali di tre concerti, conmusiche di Bach, Mendelssohn, Händel, Corelli e musiche da camera di Beethoven e Brahms. L’Orchestra ha intrapreso l’attività discografica con l’etichetta Velut Luna con pagine di Tchaikovsky e Bartók; sono seguiti altri CD con musiche di Rota, Respighi, Martucci, Puccini, Shostakovich, Stravinskij, Françaix e opere di alcuni tra i più importanti compositori italiani del momento – Carlo Boccadoro, Carlo Galante e Roberto Molinelli – che hanno dedicato le loro opere espressamente al gruppo. Insieme ad Enrico Dindo I Solisti hanno inciso per DECCA 6 concerti per violoncello e archi di A.Vivaldi nel 2011, i 3 Concerti per violoncello e archi di C.P.E. Bach e nel 2013 il concerto per violoncello di N. Kapustin e le 4stagioni di Astor Piazzolla.

Nel 2012 e 2013 I Solisti di Pavia diretti da Enrico Dindo si sono esibiti in varie città italiane quali Ravello, Varese, Torino, Pistoia, Forlì, Pavia, Treviso e Ravenna oltre che a Losanna (CH) presso la Salle Paderewski, alla Basilica di Sant’Eustorgio a Milano e al Teatro Fraschini di Pavia. Nel Dicembre 2011 l’Orchestra I Solisti di Pavia si è costituita in “Fondazione I Solisti di Pavia” -grazie all’impegno e al supporto della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, che da 10 anni sostiene le attività musicali dell’ensemble – con l’obiettivo di valorizzare la cultura musicale sul territorio nazionale ed internazionale; la Fondazione si propone come finalità anche quella di programmare, organizzare e gestire la produzione musicale e la stagione concertistica de I Solisti di Pavia, nonché le attività della “Pavia Cello Academy” – la prima Accademia del Violoncello sorta in Italia, il cui Direttore Artistico è Enrico Dindo – organismo di promozione e formazione musicale di artisti e cultori del violoncello. Dinamico e attento alle esigenze del pubblico, l’ensemble sta ideando iniziative di comunicazione mediatica dal carattere fortemente innovativo; nel 2014 e 2015 I Solisti di Pavia saranno impegnati in una serie di concerti in Italia, Europa, Cina e Sud America, confermandosi come uno dei più prestigiosi ensemble nel panorama internazionale.

 

Lascia un commento