La sua carriera d’artista la comincia da giovanissimo. Si considera figlio di una generazione che sente il bisogno di esternare le proprie emozioni a qualunque costo ma, sopra ogni cosa, di andare alla ricerca delle verità.
Il Cile all’anagrafe Lorenzo Cilembrini, di professione paroliere , cantautore, scrittore, autore, ha pubblicato su Etichetta Universal Music il nuovo album di inediti dal titolo tanto evocativo quanto filosoficamente impegnante, impegnato : “IN CILE VERITAS” . Il disco è disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming.
“IN CILE VERITAS” è un album che ci ha appassionato e ci ha spinto a raggiungere telefonicamente IL CILE in cerca di risposte utili per conoscerlo ancora meglio. Anche perché le sue canzoni spesso hanno tutto il sapore delle storie autobiografiche.
“IN CILE VERITAS” è il tuo secondo disco di inediti e ci incuriosisce fin dal titolo. Che rapporto hai con la Verità? Cosa rispondi a chi dice che la verità è una scelta mentre la realtà è una ed una soltanto?
Il mio rapporto con la verità si lega alla mia visione del mondo che, al primo approccio, potrebbe sembrare il frutto di una visione nichilista e incontrovertibilmente dolorosa della vita.
Spesso si lega al concetto di dolore nei momenti di crisi. Ora il significato etimologico del termine “crisi” viene dal greco krino, significa decidere, scegliere e la scelta diventa una occasione per imporre la propria verità. Per me la scelta non può non essere finalizzata alla conquista di nuovi spazi per evitare , a tutti i costi , di dismettere certi desideri. Sono certo che i ragazzi della mia generazione e non solo , dovrebbero fare altrettanto e , quindi , tornare a coltivare questa energia che, comunque, fa parte di loro e percepisco vitale durante i miei concerti.
L’energia che metti nello scrivere canzoni, o nelle esibizioni live da quale contesto trae la sua forza originaria?
Sicuramente prende spunto da fatti personali ma anche dalle percezioni che provo dentro quando realizzo di essere testimone e, forse anche vittima, di un progressivo decadimento culturale, politico, sociale ed economico. Questo stato di cose , alla fine degli anni 2000, ha portato la situazione generale ad essere quella che è. La precarietà che ne deriva è sicuramente legata al cambiamento della comunicazione che si è accentuato quando la rete ha preso il sopravvento e ha leso in parte i rapporti umani. A livello umano nelle mie canzoni c’è tutto questo ed è la mia forza .
A tal riguardo nel brano “ascoltando i tuoi passi” sostieni che “è narcotica la felicità quando ne senti l’odore“?
E’ la ricerca che porta le persone a privarsi dei turbamenti il vero motore di ogni cosa. Questo tipo di ricerca genera intenzioni che diventano nuove chiavi di lettura della felicità che , in sé , essendo ricollegabile più ad uno stato mentale che ad altro , è qualcosa di irraggiungibile ed è capace solo di spegnere qualsiasi obiettivo se viene colmata. La mia generazione, continuamente bombardata da eventi negativi, si batte per inseguire obiettivi che possano diventare un traguardo, un punto fermo. Obiettivi non solo lavorativi perchè in prevalenza legati alla affettività.
Osservando molto attentamente la copertina mentre si ascoltano le tue canzoni si percepisce un contrasto notevole fra la scelta stilistica legata alla tua immagine , vicina alla cultura indie e la tua spiccata propensione aperta alle linee melodiche di altri tempi. Penso all’uso della fisarmonica in alcune canzoni.
Da bambino ero molto agitato e mi calmavo soltando quando mi facevano ascoltare i 45 dei grandi cantautori. Già all’età di 3-4 anni mi lasciavo rapire dalle loro parole che mi emozionavano. Crescendo, all’età di 9 anni , ho iniziato a studiare la chitarra sognando di capire come poter ripetere certe distorsioni del suono. Quando poi , da adolescente, ho iniziato a comporre le mie melodie è stato in quel momento che , a livello inconscio, sono riemerse le reminiscenze del mondo cantautoriale che avevo ascoltato fin da bambino. Echi importanti che hanno influenzato e formato , di fatto il mio attuale stile musicale.
Sei passato dal linguaggio musicale ipnotico de “Le parole non servono più”, brano con il quale ti sei presentato come esordiente a Sanremo, a quello più esplicito di oggi, denso di immagini. Hai colto e fatto tuo anche un esperimento letterario scrivendo il libro “Ho Smesso Tutto”. Qual è il tuo rapporto con la metrica e con la comunicazione ? E’ fondamentale lasciarti contaminare da nuovi linguaggi?
Posto che la scrittura è una necessità quando Kowalski Editore mi ha lanciato la sua sfida e ha permesso che mi confrontassi con il linguaggio letterario ho accettato subito. Sentivo tale sfida come una opportunità molto vicina alle mie corde. Ovviamente la prosa è diversa dalla forma canzone ed il mio rapporto con la pagina bianca (potenzialmente infinita) ha generato in me un approccio istintivo molto forte. E’ stato così anche per la scrittura di Cemento Armato canzone che è nata inseguendo gli accordi di chitarra, tutti in una volta , di getto. Musica e parole senza barriere portano alla creazioni di immagini autorali più nitide ma la metrica può esserti comunque più o meno amica / nemica.
Hai collaborato con i Negrita. Hai scritto anche dei brani per loro. E’ un rapporto che continua?
Ho collaborato alla stesura di alcune canzoni del loro ultimo album “Dannato vivere” e attualmente stiamo collaborando alla scrittura di nuovi inediti che sono però ancora in fase di pre produzione.
Nel brano “Il mio incantesimo” contenuto nel tuo primo album parli del sogno di avere un brano in filodiffusione. Oggi che i tuoi brani sono diffusi qual è il tuo rapporto con il successo?
Tranquillo. Più che avere successo – oggi c’è domani chissà – la mia intenzione è quella di scrivere belle canzoni e cercare di migliorare perchè se è vero che la fama passa è vero anche che le belle canzone restano scritte… per sempre.
Ciascun album di successo ha un cuore ed un’anima. “In cile veritas” posto che il brano “liberi di vivere” ne rappresenti il cuore , quale canzone del disco ne rappresenta invece l’anima?
L’anima di questo disco è rappresentata dal brano “SAPEVI DI ME” forse perchè è il brano più personale e parla di un amore del passato. In ogni mio lavoro parto sempre da una vicenda personale per poi alzare lo sguardo e rapportarlo al mondo che mi ruota intorno. Cambiare i punti di vista è fondamentale.
Hai preso parte tempo fa alla colonna sonora della fiction Braccialetti Rossi (in onda su Rai 1) con il brano “Non Mi Dimentico”. Che tipo di esperenzia è stata e che rapporto hai con il dolore?
Per la canzone di Braccialetti Rossi scritta da Niccolò Agliardi ho prestato solo la mia voce e l’ho fatto molto volentieri perchè prima di fare questo mestiere ho lavorato come operaio negli ospedali e conosco molto bene la realtà raccontata dalla fiction di Rai Uno. Canzoni come quelle sono una grande opportunità per lavare il proprio dolore creando una sorta di esorcismo finalizzato al suo allontanamento. Ed è quello a cui punto quando scrivo un nuovo brano. Il dolore è un buio nel quale mi perdo per scrivere ciò che riesco a percepire.
I tuoi dischi sono un punto di partenza ? Se è così a quale partenza e collaborazioni porterà “In Cile Veritas”?
Sono sempre un punto di partenza. Quanto a cio’ che sarà posso dire che mi sta pirtando verso la realizzazione di un nuovo disco . A livello di indirizzo generale , credo che il prossimo lavoro uscirà dalla sfera personale e dal rapporto amoroso perchè molte canzoni di questo tipo (meno soggettive) non è stato possibile inserirle nel disco attuale per motivi di produzione e a causa delle tempistiche che la produzione stessa si era imposta. Quindi, nel prossimo disco, il terzo, mi piacerebbe far vedere quel lato di me che si è sentito un po’ di meno.
Facendo questo mestiere qual è la tua dipendenza più grande?
Vivo la dipendenza dai sentimenti forti che mi permettano di imprimere parole
C’è una parola, una immagine , un concetto capace di riassumere il tuo percorso sia artistico che di vita?
Ho sempre pensato alla mia vita come ad un vagone che procede senza mai preoccuparsi di quali stazioni arriveranno e se ci saranno anche ritardi. Anche se non va lasciato totale campo libero al fato.
Credi nel destino?
Siamo artefici del nostro destino però i colpi di fortuna decisamente aiutano.
E…
Presto partirò col mio nuovo tour che sarà consultabile sul mio sito ufficiale http://www.ilcile.com/
di Giovanni Pirri






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