Il concerto di Capodanno a Roma di Fiorella Mannoia è saltato…ma solo per lei… E ci risiamo.
Prima di Lei tanti altri. Da quando esiste la musica co-esiste la protesta come resiste la voglia di praticarla liberamente.
Soltanto che l’artista , assai spesso, difficilmente rinuncia al proprio pulpito per esprimere amore, passione, dissenso…in alcuni casi disgusto, quando riesce a trovarlo e a viverlo nel presente.
Capita allora che in una società in cui il rapporto con le Istituzioni fa paura, perché da una parte c’è la forza e dall’altra la sottomissione obbligatoria, per non scrivere di Stato, chi esprima il dissenso al partito di maggioranza debba fare i conti con la discriminazione.
Fiorella Mannoia che dichiara apertamente sui suoi social di essere stata discriminata per le proprie idee non è la prima e non sarà l’ultima. Sia ben chiaro … Questa nostra non vuol essere né una presa di posizione nè una accusa e/o giustificazione.
Dal canto nostro crediamo che la Musica debba concentrarsi e, quindi, preoccuparsi della formazione alla libertà delle menti ma senza scadere nel qualunquismo che sa bene come mettere in evidenza le criticità senza però nulla suggerire riguardo a quello che potrebbe essere fatto a vantaggio del nostro quotidiano vivere sociale, civile.
Così, l’ultimo dell’anno, ad animare la notte musicale di San Silvestro a Roma ci saranno Edoardo Bennato e, poi, i Negramaro. Tanto di cappello. Anche se questo fine d’anno di certo non solo non si palesa stracolmo di serenità ma, prima di ogni cosa, zeppo di tanti de-ja-vu.
Sinceramente lo devo ancora trovare un Premier che ami fare Arakiri supportato dalla colonna sonora suonata da chi lo critica: “selvaggiamente”; giustamente (perché le critiche fanno sempre bene); ripetutamente; impazientemente, in musica, in casa, sul palco, ovunque ci sia un cesso…ché non c’è mai tempo di scrivere, o almeno, di scrivere tutto.
di Giovanni Pirri

