“Eat Me Drink Me” – Il luminoso ritorno dei @_Mammooth [Release 14-05-2015]

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(@_mammooth)

Un mondo aldilà dello specchio, l’equilibrio tra momenti estatici e assalti sonori. L’immagine capovolta di un affresco sonoro potente e coinvolgente

Prodotto da MArteLabel e in uscita il prossimo 14 maggio, “EAT ME, DRINK ME” è la nuova luminosa anima dei Mammooth. A cinque anni dall’esordio di “Back in Gum Palace”, la band torna con un lavoro sulla lunga distanza ricco di suggestioni pop, soul e blues declinate su un impianto IDM. Un cambio di rotta inaspettato. L’electro-rock degli esordi lascia spazio ad una forma ancora più contaminata, fascinosamente post-moderna, in cui i beats della house e della techno fanno da impalcatura a songs inconsuete, in equilibrio tra digressioni cinematico/psichedeliche e visioni dark, romanticismo e tentazioni slow disco.

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L’innesto della compositrice Cristina Carlini in fase di composizione accanto agli storici Riccardo Bertini e Fabio Sabatini cambia gli equilibri del sound massimalista dei Mammooth: un tocco di semplicità puramente femminile che, anche nei testi, fa sentire il suo sapore agro-dolce. Le lyrics ancora una volta testimonianza di un mondo intimo e surreale, doloroso e inquieto. L’irrequietezza come centro di propulsione della vita, in cui la ricerca della bellezza rimane l’unico modo per restare vivi.

Il disco si apre con uno dei pezzi più lunghi: “The Liar” (ispirata al libro “L’avversario” di Emanuele Carrere) è un viaggio-incubo nella mente di un assassino, che offre una sorta di sguardo d’insieme sull’album. Ospite di questo brano Katy Gunn, portentosa violinista americana.

Rain on me”, prima collaborazione tra Riccardo e Cristina, è un singolo techno pop, una ballad elettronica che nel finale si trasforma in una danza psichedelica per cuori infranti, in un duetto con la splendida voce della cantante danese Anna Lidell. Segue “Run Away”, un miscelamento perfetto tra l’aggressività electro punk e le tipiche atmosfere post-romantic della band, il racconto della storia di una suicide girl e di un ciclista hipster ossessionato dalla bici, storia surreale in bilico tra solitudine e voglia di fuga.

Girl in the Well” è una murder ballad elettronica: i beats della 808 muovono una song dall’animo brumoso in cui il violino di Andrea Di Cesare (già collaboratore di Carmen Consoli, Niccolò Fabi e Fabrizio Moro), dona uno straniante tocco di romanticismo ad un testo cattivo e sarcastico, la storia di un omicidio raccontata dal punto di vista del killer.

Poem” è il primo dei due cuori dell’album. È una song minimale in cui le chitarre alternativamente sciolgono e rilegano i beats in un blues-pop spettrale figlio tanto dei Depeche Mode quanto di Pj Harvey, con un testo onirico che scandaglia le profondità dell’inconscio. Il secondo cuore è rappresentato da “Evo”. Bassa battuta techno, violoncelli spezzati e fuliggine di beats, il pezzo più sperimentale dell’album. Una pop song deviata in cui le parole del testo nascono da un sogno, un mondo sonoro unico in cui la Berlino di Paul Kalkbrenner gioca e si accoppia con l’indolenza tipica della città eterna.

Nuclear War” è la ballad elettronica definitiva. Ancora un impianto technoide tra chitarre tremolanti e pad lisergici, dove la voce di Bertini racconta le piccole/grandi guerre del rapporto di coppia. Le montagne russe dei Mammooth in un saliscendi sonoro tra echi dei ’90, aperture liriche e fasci di luce improvvisa dal mondo che è stato di Air e Archive su tutti.

Unmade Bed” è il pezzo più dark di tutto l’album. Un impianto trip-hop, elementi jazz, chitarre distorte, arpeggiatori e synth stranianti a raccontare uno dei tipici momenti di stasi e riflessione, appena prima del salto. Il brano è stato scelto per commentare una delle scene più “forti” del film di T. Zangardi “L’esigenza di unirmi ogni volta con te” (in uscita a maggio) di cui i Mammooth hanno firmato la soundtrack.

City” è la perfetta chiusura per “Eat Me Drink Me”. Un pezzo di nuovo in collaborazione tra Riccardo e Cristina. Il mondo dei Boards of Canada fatto a pezzi e suturato da synths e beats in reverse, fantasmi house e voci spettrali che raccontano di città vuote, di grattacieli vissuti come foreste di cemento dispensatrici di solitudine. La malinconia viene spezzata dall’impianto IDM che riporta agli anni 2000 della Morr Music, Notwist e Lali Puna come numi tutelari del brano, ma anche dell’intero album.

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EAT ME, DRINK ME” è un disco da mangiare e da bere. Un sound unico nel panorama italiano: registrato nei MAMMOOTH STUDIOS di Roma, il disco è stato poi missato e masterizzato a Londra da Manolo Remiddi che è riuscito a dare corpo alle fantasie sonore più sfrenate dei Mammooth.

TRACKLIST

01 – The Liar
02 – Rain on Me
03 – Run Away
04 – Girl in the Well
05 – Poem
06 – Evo
07 – Nuclear War
08 – Unmade Bed
09 – City

CREDITS

Riccardo Bertini (voce, chitarra, synth, loop)
Fabio Sabatini (tastiere, synth, loop)
Cristina Carlini (percussioni, loops, batteria elettronica)
Puca Jeronimo Rojas Beccaglia (basso elettrico)
Andrea Di Cesare (violino in “Girl in the Well”)
Katy Gunn (violino in “The Liar”)
Ann Lidell (voce in “Rain on Me”)
Henrik Marstall (basso in “Rain on Me”)

Tutti I brani sono composti da Riccardo Bertini eccetto:

“Rain on Me”, “Run Away”, “Unmade Bed” e “City” (Riccardo Bertini / Cristina Carlini)
“Evo”, “The Liar” e “Nuclear War” (Riccardo Bertini / Fabio Sabatini)

Registrato nei Mammooth Studio (novembre/dicembre 2014)
Prodotto da Mammooth e MArteLabel
Missato e masterizzato da Manolo Remiddi @ online-mixing.com London Studio
Management: Giuseppe Casa

© MArteLabel S.r.l. – eccetto “Unmade Bed” © Ala Bianca Group S.r.l. & MArteLabel S.r.l.

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MAMMOOTH è un team di produttori e musicisti di Roma attivo dal 2001 capitanato e diretto da Riccardo Bertini (voce, chitarra elettrica), Fabio Sabatini (tastiere, pianoforte e synths) e Cristina Carlini (loops e percussioni). Il suono dei MAMMOOTH è potente, ibrido ed innovativo, un perfetto equilibrio tra radici elettroniche, ramificazioni pop, distorsioni blues e lirismo soul.

Nel 2001 esce “RAINING MAMMOOTH”, primo lavoro autoprodotto della band, poi diventato la colonna sonora del film “SANDRINE NELLA PIOGGIA” di Tonino Zangardi. Dal 2002 al 2004 i MAMMOOTH lavorano a sonorizzazioni live per spettacoli teatrali e colonne sonore per corto e medio-metraggi. Questi lavori sono stati in parte raccolti nell’album “SOUNDTRACKS” e in parte pubblicati in cd a tiratura limitata.

Nel 2005 partecipano al festival ENZIMI con un progetto speciale dal vivo che coinvolge l’attore Claudio Santamaria alla tromba e il dj Raffaele Costantino al laptop e alla drum machine.

Tra il 2006 e il 2008 realizzano la colonna sonora e il sound-design del cartone animato in 3D “LEO E GEBEDIA” ed una serie di altri lavori commissionati e prodotti dalla Spark Digital Entertainment per il canale tematico Studio Universal.

Nell’aprile 2009 i MAMMOOTH dividono con i Port-Royal il palco di MEET IN TOWN, la nota rassegna dedicata alla musica elettronica dall’Auditorium Parco della Musica di Roma. Alla fine di luglio sono ospiti del festival NEL NOME DEL ROCK, la cui XX edizione vede tra gli altri Frankie HI NRG e Kaki King.

Sul finire del 2009 pubblicano l’album d’esordio “Back In Gum Palace” (Forward Music Italy), distribuito anche in BENELUX, POLONIA e GERMANIA, con un ottimo riscontro di critica e di pubblico.

I MAMMOOTH continuano a comporre colonne sonore per il cinema e per il teatro: “Polvere” di Max D’Epiro e Danilo Proietti (2008); “Sandrine nella pioggia” di T. Zangardi (2009), che avrà diversi riconoscimenti tra cui il premio per la miglior colonna sonora al BAFF 2011 e la candidatura ai Globi D’oro della stampa internazionale 2012; “I baci mai dati” di R. Torre, in concorso alla 67^ Mostra del Cinema di Venezia (2010).

Nell’ottobre 2011 Riccardo realizza la colonna sonora dello spettacolo teatrale “L’OCCIDENTE SOLITARIO” di Martin McDonagh con C. Santamaria, F. Nigro, M. De Santis e N. Murgia per la regia di Juan Diego Puerta Lopez. Lo spettacolo è un successo di critica e pubblico con ben due anni di repliche in tutta Italia. A dicembre i MAMMOOTH vincono il premio MIGLIOR VIDEO ESORDIENTE al ROMA VIDEOCLIP 2011 con “Gone” diretto da Tonino Zangardi.

Nel maggio 2012 Riccardo realizza la colonna sonora dello spettacolo teatrale “OSCILLAZIONI” di Vitaliano Trevisan, con Giordano De Plano per la regia di Giuseppe Marini.

Nel 2014 i MAMMOOTH cambiano completamente pelle e line-up con l’aggiunta della compositrice e percussionista Cristina Carlini. Entrano nella scuderia di MArteLabel e rivedono completamente le loro produzioni e le loro performance live. Le nuove songs più marcatamente elettroniche li vedono alle prese con live set mutevoli e contaminati, che hanno avuto il loro battesimo al MArteLabel New Entry il 5 giugno presso il Circolo degli Artisti di Roma (ospiti internazionali i francesi La Femme).

A settembre sono protagonisti di TWINNING (Biennale MArteLive), evento nato in collaborazione con alcune delle più importanti realtà della scena elettronica scandinava tra cui i produttori e musicisti danesi ANNA LIDELL ed HENRIK MARSTALL e la loro label MACHINEDROPS. Il frutto di queste sessions è uno dei singoli del nuovo album.

Ad ottobre si esibiscono con uno showcase al MEDIMEX 2014, il Salone dell’Innovazione musicale di Bari. Sempre ad ottobre iniziano le registrazioni della colonna sonora del film “L’esigenza di unirmi ogni volta con te” di Tonino Zangardi con Marco Bocci e Claudia Gerini prodotto da Rai Cinema e Minerva Pictures in cui si rinnova il sodalizio artistico tra i MAMMOOTH e il regista romano dopo il successo di “SANDRINE NELLA PIOGGIA”. L’uscita del film è prevista per la primavera del 2015.

Il fine 2014 impegna la band nei recordings e nella produzione di “EAT ME, DRINK ME”, album che segna un punto di svolta nelle loro produzioni: “la nuova luminosa anima dei Mammooth”, come loro stessi lo definiscono.

SITOGRAFIA

www.mammooth.net
www.facebook.com/Mammoothmusic
www.twitter.com/_mammooth
https://www.youtube.com/user/MAMMOOTHtv

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