Il filo conduttore”, antiromanzo di Mary Blindflowers (@MatiskloEdiz)

ilfiloconduttore
(@MatiskloEdiz)
Disponibile da oggi nelle principali librerie on-line

“Il filo conduttore – (antiromanzo)” è l’esordio di Mary Blindflowers, pseudonimo di Maria Antonietta Pinna, nel mondo dell’eBook.
Pubblicato nella collana Vertigini di Matisklo Edizioni, si tratta di un’opera di narrativa che fin dal sottotitolo intende rimarcare la propria originalità rispetto ad un genere – quello appunto del romanzo – ormai da secoli dominante in letteratura. “Le regole, come tutte le cose del mondo, nascono, vivono la loro stagione e poi muoiono. Non esiste niente di stabile, di definitivo. I giudizi su un’opera d’arte o su un libro dipendono dall’occhio di chi guarda.” (dall’introduzione dell’autrice).
Esperimento letterario quindi, a cavallo tra il racconto, il copione cinematografico ed il testo teatrale, che si pone come obiettivo quello di esplorare le potenzialità del testo narrativo che vanno oltre a quelle dei suoi due generi principali, romanzo e racconto, considerati dai più come uniche possibili “strade” per raccontare una storia utilizzando le parole.

Il filo conduttore” (importante in questo senso il riferimento alle svolte del labirinto ed al Filo d’Arianna, come precisato dall’editore Francesco Vico nella prefazione) trasgredisce pesantemente e volutamente queste regole non scritte sulle quali si basa buona parte della produzione letteraria in prosa, cercando nel minimalismo dello stile e nel rifiuto più volte esplicito di tali regole una nuova strada diversa da quella fin troppo tracciata fin dalla metà dell’Ottocento.

La storia di Tidelfo – scrittore senza aver mai pubblicato, vittima ed ostaggio dei suoi stessi personaggi che all’improvviso gli invadono casa procurandogli non pochi problemi, sia nella stesura della storia sia nel rapporto con vicini e conoscenti – permette all’autrice di disvelare i meccanismi che soggiaciono alla narrazione, rifiutandoli in blocco in nome di una coerenza con la funzione stessa dell’antiromanzo: “Il lettore che si aspetta di cadere per terra, sopraffatto dall’emozione, legga qualcos’altro. Lo scopo dell’anti-romanzo non è dare emozione, ma segnalarne piuttosto l’assenza, in un vuoto esistenziale e primitivo che potrebbe avere una dimensione cosmica oltre che individuale, data l’indeterminatezza del protagonista, il vuoto. La sensazione che si comunica non è di gradevole suggestione, come una passeggiata in campagna tra erbe e fiori, non è neppure sanguigna, è semmai spazio silenzioso dove ronza una mosca agonizzante, è l’uomo messo impietosamente e cinicamente di fronte a se stesso, nudo, senza difese o menzogne. Non sempre quest’idea di sé, nella completa nudità, è sopportabile, tranquillizzante. L’allucinazione nasce dalla paura di vedersi sub luce. Tidelfo, in fondo, si ama, pur nel fallimento, e non cambierebbe una virgola della sua personalità, perché sa che non sempre chi vince ha ragione…

maryblindflowers
L’autrice, italiana residente a Londra, approda per la prima volta all’eBook dopo una variegata esperienza nelle pubblicazioni cartacee: Dalle galee al bagno al carcere (Armando Siciliano Editore, 2010), Fiori ciechi (Annulli Editori, 2012), Mister Yod non può morire (La Carmelina, 2012), Lo Strazio (Marco Saya, 2013), L’occhio clinico (Edizioni della Lanterna, 2013) e Picacismo simbolico (Bastogi, 2013). Un suo intervento compare in Nuova Oggettività (La Carmelina, 2013), a cura di Roby Guerra. Gestisce il blog “Destrutturalismo e altro” (controcomunebuonsenso.blogspot.it).

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