Le Interviste di Allinfo.it : Amara. Nuova Proposta a Sanremo 2015

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(#ErikaMineo) (@Atuttosocial) #Sanremonews

Nuova intervista dunque nuovo arstista. Slogan semplice, sincero, immediato che spendiamo per questa nuova intervista che ha per protagonista una ragazza che vive l’autentica certezza del proprio essere fanciulla e al tempo stesso Donna … Libera.

Lei è Amara, all’anagrafe Erika Mineo e l’abbiamo intervistata per Voi.

Hai partecipato per ben 4 anni ad Area sanremo e finalmente ecco arrivare la partecipazione al Festival di Sanremo, segno evidente che la determinazione paga?

La determinazione paga sempre. L’unica cosa veramente importante nella vita è non fermarsi mai  anche a costo di cominciare da capo ogni volta. L’evoluzione c’è solo attraverso la conoscenza e la conoscenza non può che nascere dal confronto.

Cosa pensi sia cambiato in te in questo processo di evoluzione e pensi possa esser piaciuto agli altri tanto da portarti a Sanremo?

Credo il fatto di aver cambiata me stessa nel percorso di crescita che ho affrontato e mi ha reso più forte, più sicura ma anche AMARA.

E Amara è anche il tuo nome d’arte?  Come nasce?

E’ un nome che è nato nel tempo e dall’aver coltivato quella parte di me che, pian piano, si stava vestendo d’amarezza. Noi pensiamo di conoscerci bene in realtà, pensando così, non facciamo altro che vivere un limite rinunciando a dare la giusta voce ai pensieri e all’energia interiore che ci muove, nel bene o nel male delle nostre emozioni. La musica in questo processo di cambiamento è stata fondamentale e mi ha aiutata a sentirmi un piccolo granello di sabbia in balia dell’esigenza di andare OLTRE: oltre l’amarezza che mi stava scuotendo e mi ha portato a fermarmi per due anni credendo che la colpa di ciò che mi stava capitando fosse solo colpa degli altri e non mia.

Cosa ti aspetti da Sanremo?

Mi aspetto di provare stupore, tutto da vivere con gli occhi di quella bambina che sta dentro di me e non crescerà mai. Se ci pensi questo stupore, come la fanciullezza stessa sono sinonimi di quella libertà che è vitale per regalarsi dei sogni, delle speranze.

Cosa più ti piace dell’AMARA di oggi?

L’essere e il continuare ad essere se stessa, senza maschere, senza filtri o giri di parole. Anche se le è costato perchè essere veri con chi non vuol sentire verità è arduo.

Però ad un certo punto anche tu ti sei detta un “MALEDETTA ME”?

Sì me lo sono detta e ricordo di essermerlo anche urlata perchè in quel momento stavo pagando sulla mia pelle il peso della finzione altrui e ciò mi stava causando dei problemi. O almeno, me li ha causati fino a quando non ho compreso che erano delle opportunità di crescita irrinunciabili.

Sei stata scoperta da Carlo Avarello. Come è nato l’incontro?

E’ stato un incontro fortunato, ricordo ancora l’occasione capitata a Sanremo.  Ricordo la vittoria di Arisa  (Sincerità 2009). Partecipava anche l’esordiente Simona Molinari (Egocentrica)  della quale Avarello era il produttore. Io invece stavo partecipando ad Area Sanremo con “Sarò Musica” E’ stato un incontro perfetto e stimo tantissimo Simona che continuo a chiamare  la Regina dell’Isola (da Isola degli artisti, l’etichetta di Avarello) per dirti la stima che provo per lei.

Leggendo le parole della canzone che porterai a Sanremo si percepisce un tuo legame profondo con la Spiritualità?

La spiritualità la tocchi quando vivi l’interiorità. Approfondendo me stessa ho capito di appartenere ad un Universo Cosmico  al quale attingo per donare e ricevere la mia energia vitale. L’energia che mi muove. Perchè la spiritualità è l’unica vera grande entità  cosmica che  smuove tutto: la Religione che ha il pregio di regalarti una speranza; la meditazione intesa come momento irrinunciabile per l’uomo che vuole uscire dall’inferno di cui   è  autonomamente capace.  E’ acquisire, nuovamente, la fiducia nelle cose in cui la si è persa trovando la forza di continuare, ogni giorno, a guardare negli occhi il mondo e tutte le persone incrociate sul proprio cammino.

Come sei arrivata a questa consapevolezza?

Penso di esserci arrivata grazie alla fortuna che ho vissuto potendo  lavorare in un Vivaio per molto tempo. Ci sono molti insegnamenti che puoi fare tuoi semplicmente osservandole, respirandole ogni giorno.

Qual è il tuo rapporto con la musica? Che cosa ti capita quando la vivi in un concerto?

Vivo in uno stato di trans. Ogni volta che sto per cantare faccio un gran respiro e chiudo gli occhi. Quando li riapro vedo solo uno sfondo davanti a me – anche se parto dal presupposto che mi piace guardare le persone negli occhi quando canto. E’ come se sconfinassi in un mondo parallelo a confronto con la realtà che vivo e sento che sono stata brava quando percepisco che il pubblico è un tutt’uno con le mie sensazioni. E insieme siamo corde che vibrano.

E…(per concludere)

Namasté ( La parola namaste letteralmente significa “mi inchino a te”) e aggiungerei nella forma di rispetto massima che posso dinanzi a chi incontro …mi inchino al dio che vive in te.

di Giovanni Pirri

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