Evan Parker (sax), Peter Evans (tromba), John Edwards (basso), Louis Moholo (batteria)
Evan Parker – Nato e cresciuto in Inghilterra, Parker è un sassofonista estremamente produttivo, ha suonato in numerose band ed è da sempre considerato un punto cardine nella scena europea dell’improvvisazione e del free-jazz. Dalle prime collaborazioni fino a importanti album con Peter Brötzmann, Parker ha studiato ed ampliato una vasta gamma di tecniche innovative. Ha suonato con grandi nomi quali John Stevens, Derek Bailey, Keith Rowe, Anthony Braxton, Cecil Taylor, John Zorn, Fred Frith, Bill Laswell, Ikue Mori, Cyro Baptista, Milford Graves, George Lewis, Tim Bern e moltissimi altri. Le sue collaborazioni più care rimangono probabilmente quelle col pianista Alexander von Schlippenbach e il trio con a trio col bassista Barry Guy e il batterista Paul Lytton
Lo stile musicale del sassofonista ha dapprima assimilato le avanguardie americane e poi generato uno stile unico, immediatamente identificabile. I brani prodotti da Parker negli anni ’60 e ’70 si distinguono per le linee ondeggianti e vorticose, e non per un contenuto melodico tangibile. In alcune occasioni Parker fa uso di suoni puri, in uno stile che richiama i lavori più radicali di Steve Lacy o i lavori dei membri dell’AACM. Parker ha consolidato metodi per sovrapporre rapidamente suoni armonici e false note per create dense onde di contrappunto. Per ottenere nuove sonorità ha sperimentato con ance di plastica, respirazione circolare e rapidi staccati, all’inizio talmente intensi che non era raro vedere sangue gocciolare dal sassofono.
Gli ultimi album di Parker sono ugualmente impressivi ma meno spinosi, e più consistenti nello stile. Nonostante i suoi lavori si basino principalmente sull’improvvisazione libera, Parker ha suonato occasionalmente in contesti jazzistici più convenzionali, ad esempio con Charlie Watts, Gavin Bryars e Kenny Wheeler.
Louis Moholo è uno dei batteristi che contribuirono all’incredibile evoluzione della musica degli anni ’60 e ’70. Nato in Sudafrica nel 1940, Moholo si vide ben presto costretto a fuggire a Londra, dove divenne figura di spicco all’interno della comunità sudafricana e dell’underground jazzistico, collaborando con la sua vigorosa interpretazione del jazz all’evoluzione dello stile europeo. Insieme ad altri esiliati sudafricani e membri bianchi della scena free jazz inglese partecipò alla fondazione di ensemble passate alla storia, come i Blue Note, i Brotherhood of Breath ed i Viva La Black. L’incredibilmente creativa scena inglese degli anni ’70 vide Moholo e i suoi compagni creare un nuovo linguaggio musicale, trascinante quanto originale, che combinava sapientemente il jazz europeo e afroamericano alla tradizione sudafricana.
John Edwards è un vero virtuoso, con la sua sconcertante gamma di tecniche e smisurata immaginazione musicale ha ridefinito le possibilità del contrabbasso e notevolmente ampliato il suo ruolo, sia in solo che in gruppo. Costantemente alla ricerca, ha ottenuto elogi come uno dei migliori contrabbassisti della musica creativa, e suonato al fianco di innumerevoli musicisti, tra i quali Evan Parker, Roscoe Mitchell, Sunny Murray,Derek Bailey, John Wall, Joe McPhee, e Lol Coxhill.
A soli 33 anni, Peter Evans è già considerato uno dei più importanti trombettisti americani attualmente in opera. Rivolto principalmente all’avant-garde e alla libera improvvisazione, Evans collabora con una moltitudine eterogenea di band appartenenti alla scena musicale di New York. Il suo primo album solista “More is More” l’ha visto protagonista di incredibili virtuosismi, quali estreme dissonanze, multifonie, respirazione circolare e tecniche avanzate di cui si è fatto padrone. Evans è leader di un quartetto con Tom Blancarte al basso, Brandon Seabrook alle chitarre e Kevin shea, col quale suona all’interno della band radicale Mostly Other People Do the Killing, alla batteria. Assieme a Blacarte, Evans è anche alla guida di un quintetto con Carlos Homs al piano, Jim Black alla batteria e Sam Pluta alla chitarra. Gli studi in tromba classica eseguiti al conservatorio di Oberlin, Ohio, hanno dato ad Evans una solida base su cui espandere la conoscenza e l’uso della tromba. Negli ultimi anni Evans ha allargato enormemente il suo panorama musicale, passando dal jazz classico e musica da camera barocca fino a avant-garde improvvisative e esperienze sonore con band sperimentali come gli ElectroAcoustic di Evan Parker.



