Giulia Mazzoni è una ragazza giovanissima che si interroga spesso sui sogni e su cosa rappresentino per sé. Se lo domanda giocando con i bottoni del suo pianoforte che le ricordano tanto quei bottoni “magici” di sua nonna.
Sono un ricordo concreto, vivo, che corre lungo quel filo ideale che ritorna anche nell’ultimo video. Una opportunità di memoria in preda ad un divertito gioco di animazione che vede Giulia protagonista. Il video prende spunto dal singolo che dà il nome al suo album d’esordio.
Guardando il video la sensazione che si prova è quella di rileggere gli intenti di Giulia come l’esatto centro tra l’implosione e l’esplosione delle emozioni che ha imparato a trascrivere con l’aiuto del suo fedelissimo pianoforte. Strumento con il quale vive un rapporto simbiotico.
Ed è da questa rilettura che è nata l’intervista a Giulia Mazzoni. Una artista semplice che si è aggiudicata nel 2013 un premio importante. GIULIA MAZZONI è infatti la vincitrice del PREMIO CIAMPI 2013 nella categoria “Migliore cover di Piero Ciampi” con il brano “Quando il giorno tornerà” del cantautore e poeta livornese.
Come sei arrivata all’artista poeta Ciampi e cosa si prova a vedersi riconoscere un premio così prestigioso?
Ho conosciuto Piero ciampi grazie a mio padre il quale , da bambina, mi ha fatto ascoltare i cantautori che suscitavano in lui un valore importante. Quando ho saputo che all’interno del concorso avevano aperto una sezione dedicata alla musica strumentale mi sono subito iscritta ma senza sperare in alcun riconoscimento. Un mese dopo è invece arrivata una telefonata dicendomi che avevo vinto e ti posso dire che e’ stata una bellissima emozione.
E’ una responsabilità vincere il Piero Ciampi?
E’ un punto di inizio motivante che è sempre lì a ricordarmi che questo lavoro richiede una passione totale.
Potremmo dire che è un crescendo legato a quel filo ideale che percorri nel tuo nuovo video?
E’ un filo che mi trasporta in un viaggio personale, per certi versi anche sofferto. Per questa ragione “Giocando con i bottoni è, oggi, un video lirico perché racconta, in maniera autentica il sogno della bambina Giulia che imparando ad inseguire nella fantasia i bottoni di sua nonna si è incamminata fino ad incontrare le emozioni generate dai bottoni del suo pianoforte. Il video evoca volutamente scenari molto vicini al mondo di Tim Burton, gli unici piossibili per raccontare uno dei temi principali dell’album.
Che rapporto hai con i sogni e con la speranza?
Direi ottimo. Il mio sogno era quello di pubblicare un album dedicato al mio alter ego ovvero il pianoforte. In questo album sogno e speranza viaggiano su due binari paralleli e questi due aspetti del mio sentire sono vitali nella visione romantica che è parte integrante delle mie composizioni.
Cosa ti aspetti da questo album?
Che arrivi ai miei coetanei quel senso di speranza che li induca a non abbattersi dinanzi alle avversità.
E che tutto cio che si puo’ immaginare si puo realizzare?
Credo di sì. Il mio disco ne e’ un esempio. L’ho realizzato dopo averlo sognato fortemente, anche se arrivare a mettere questo punto importante nella mia vita non è stato semplice.
Da quale impatto emozionale nasce il tuo bisogno di racconto ? E qual è la tua esigenza primaria ?
Oltre ai sogni, molti spunti da cui partire li traggo dalla vita quotidiana ovvero da quegli elementi e da quelle emozioni che tutti i giorni mi investono. Il punto di partenza resta la mia stanza e quindi il momento della riflessione personale. Dentro di me ho tanti cassetti nei quali amo immagazzinare stati d’animo. Il pianoforte è l’unica chiave che riesce ad aprirli
Quando componi nasce prima il titolo o il brano?
Di fatto prima il titolo che la musica. I titoli riescono ad evocarmi le immagini che poi mi aiutano a comporre la melodia.
Quando suoni riproponi in maniera automatica ciò che hai fotografato oppure ti affidi all’istinto che quelle immagini via via ti suggeriscono?
Quando suono rivedo sempre le immagini che hanno generato il brano e questo stato di cose mi permette di valorizzare le emozioni che sono all’origine di tutto. Le linee melodiche che scelgo comunque non sono mai casuali.
Quali sono gli altri temi dell’album?
Oltre al sogno e alla speranza parlo anche di morte e amicizia che poi sono i temi della vita.
Parlando del video nello specifico cosa ci puoi dire ?
Che è stata una esperienza nella quale mi sono immedesimata fin da subito grazie alla regia di Hermes Mangialardo che ha intuito perfettamente cosa provavo da bambina.
Stai lavorando ad un nuovo disco?
Sto già lavorando ad un secondo disco anche se il secondo è il lavoro più difficile. In questo momento sto facendo tesoro delle mie emozioni.
Cosa o chi ti emoziona oggi?
Le vecchie abitudini che mi contraddistinguono, l’arte contemporanea, il cinema, il teatro, gli amici.
Il pianoforte e’ una fuga ad implodere o a esplodere?
Dipende. lo utilizzo sia come strumento di ricerca verso me stessa ma, pure come una opportunità per esplodere. Il pianoforte è per me come uno psicologo e spero che il mio rapporto con questo strumento non finisca mai.
[tube]http://www.youtube.com/watch?v=Y8joU4qxyxI[/tube]
di Giovanni Pirri


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